Lavori per l’installazione del nuovo organo in Chiesa

Lavori per l’installazione del nuovo organo in Chiesa

“Per riprendere tutti i suoni della creazione e dare risonanza alla pienezza dei sentimenti umani”

Non credo possa esserci  miglior espressione di questa pronunciata da Benedetto XVI  il 13 settembre del 2006 a Ratisbona in occasione della benedizione dell’organo della cattedrale  per dare notizia dell’organo che verrà collocato nella chiesa di QT8.

La frequentazione quotidiana del Battistero per la messa feriale ha comportato che passassero inosservate talune attività che si stanno svolgendo in chiesa, in particolare nella zona del matroneo. Dopo tutte le necessarie autorizzazioni sono infatti iniziati i lavori di allestimento del nuovo organo che accompagnerà le nostre liturgie e non solo quello. E’ sicuramente doveroso dare notizie al riguardo e diffonderle in modo tale che non solo ai parrocchiani ma a tutti i residenti del quartiere  sia nota  la presenza nella chiesa di QT8 di uno strumento di notevole pregio  che verrà a sostituire l’Organo Tamburini dismesso in concomitanza dei lavori di bonifica della Chiesa e, ad oggi, alienato  presso una cappella ospedaliera di Cesena.

Si tratta di uno strumento di fattura tedesca  risalente agli anni 80 del secolo scorso di cui non si conosce il costruttore, a trasmissione meccanica, di 21  registri effettivi, di cui quattro preziose ance, ripartiti su tre manuali  e  pedaliera, anch’essi a trasmissione meccanica  ( Si veda la scheda fonica)

La cassa d’organo, semplice e del tutto in armonia con le parti lignee della nostra chiesa, presenta il corpo centrale dello strumento, costituito da Hauptwerk   (grande organo), Brustwerk,  (positivo anteriore) e  le due torri di basseria. Oltre al corpo centrale è presente il  Rückpositiv ovvero il positivo tergale, così chiamato perché collocato alle spalle dell’organista.

La Parrocchia ne è venuta in possesso la primavera dello scorso anno a seguito del suo acquisto presso i frati francescani del convento San Francesco di Stroncone, un simpatico paese umbro a ridosso della più nota città di Terni. Proveniente, a sua volta, dalla Parrocchia Christi Auferstehung  di Velbert-Neviges-Siepen in Germania, affidata alla cura dei Frati Francescani, in seguito alla chiusura della stessa,  fu regalato ai confratelli di Stroncone nel 2006 e collocato nella chiesa conventuale.  dove vi giaceva da oltre 15 anni senza però essere usato. Il prolungato non-uso dello strumento ha comportato necessariamente un suo riordino/restauro già eseguito dalla Bottega Organaria Colzani di Villaguardia (Como), la stessa alla quale è affidata la manutenzione degli organi del nostro Duomo di Milano. Proprio durante le opere di restauro i titolari dell’azienda hanno avuto modo di apprezzare l’eccellente qualità dei materiali con cui sono realizzate le circa duemila canne dello strumento.

Il valore commerciale dello strumento al momento dell’acquisto da parte della Parrocchia è stato di euro 30.000, quota già corrisposta lo scorso maggio come già corrisposto, ad oggi, parte del costo del restauro. Il rimanente, relativo al collocamento dello strumento nella nostra chiesa e alla sua accordatura verrà spalmato nel corso di un tempo decisamente vantaggioso senza quindi pregiudicare le altre attività della parrocchia. Sarà solo allora, ad opera completata, allorché tutti ne potranno godere con gli occhi e con le orecchie, che lanceremo magari una richiesta di contributi nella forma più classica in questi casi dell’acquisto simbolico delle canne dell’organo; E’ si  un impegno per i parrocchiani, ma per un bene duraturo che darà valore alla chiesa, alla parrocchia e anche al quartiere.

Al riguardo riporto qui le parole attestate dal documento che accompagna lo strumento (anch’esso pubblicato su queste pagine) a firma del Prof. Quintilio Palozzi ispettore per la tutela degli organi storici della Soprintendenza di Roma.   Cito testualmente: «Qualora in caso di auspicato restauro si curerà con molta attenzione la qualità della intonazione in modo da ottenere una voce adatta alla maestà della liturgia (voce plena et sonora, iucunda  et decora, vera e propria laus et mentis jubilatio) allora, si potrà disporre di un organo di qualità invidiabile, di dimensioni compatte e di consistenza significativa (ventun registri reali) per un valore commerciale di 250 – 300.000 euro e che, senza dubbio, sarà quasi unico in Umbria e  raro altrove». Un bene davvero prezioso, dunque, di cui essere anche un po’ benignamente orgogliosi.

Per quanto concerne i tempi, ad oggi si stanno allestendo oltre che la cassa dell’organo, le sue parti non visibili ma importantissimi: i somieri, i ventilabri,  i mantici; una volta collocata   la consolle, si procederà al ripristino di tutta la meccanica. Verranno quindi collocate le canne, lignee e metalliche.  A questo punto l’organo potrà considerarsi allestito in tutte le sue parti. Il tempo richiesto per queste operazioni si aggira sul mese e mezzo, presumibilmente dunque per la fine del mese di Marzo. Non sarà tuttavia ancora in grado di suonare giacché si dovrà procedere, a quel punto, alla accordatura e alla intonazione di tutte le canne; un’operazione  delicata che per il nostro organo, che conta più o meno  duemila  canne, richiederà circa sei settimane di lavoro. Contiamo di poterlo inaugurare solennemente in occasione della Festa parrocchiale di fine Maggio

 

 

Come apparirà l’organo visto dall’altare (Fotomontaggio a cura di studio Brambilla e Associati)

 

 

L’organo come era collocato nella chiesa del convento di Stroncone

 

 

La Consolle dell’organo 

 

 

Attestato Prof. Quintilio Palozzi

 

 

Giornata di canto e studio sulla Missa De Angelis

Giornata di canto e studio sulla Missa De Angelis

Domenica 12 febbraio 2023 dalle ore 14.00 alle 18.45, la Parrocchia Santa Maria Nascente al QT8 e KOE Associazione di Promozione Sociale, con la partecipazione dei Maestri Fausto Fenice e Antonio Eros Negri, organizzano una giornata di canto e studio sulla Missa De Angelis.

Il canto sacro al servizio della Parola di Dio: giornata di studio alla scoperta del canto proprio della liturgia attraverso l’interpretazione della Missa De Angelis e brani del repertorio Ambrosiano.
Una lode della comunità orante aperta a tutti coloro che, al di là della preparazione specifica, desiderano fare un’esperienza pratica, culminante nell’esecuzione del repertorio studiato alla Santa Messa domenicale delle ore 18.00.
La partecipazione all’evento comporta il pagamento della quota associativa per l’anno solare 2023 di 20,00 €, da versare tramite bonifico, all’atto della registrazione online, o in loco, il pomeriggio stesso dell’evento.
Per registrarsi all’evento e scaricare il materiale visita la pagina web associazionekoe.wixsite.com/associazionekoe
Per chi avesse difficoltà a effettuare la registrazione online, si invita a contattare la Segreteria Parrocchiale.

 

Locandina

Se non oggi quando? Riflessioni sul presente. Incontro del 04 febbraio 2023

Se non oggi quando? Riflessioni sul presente. Incontro del 04 febbraio 2023

Sabato 04 febbraio 2023 alle 19.30 ci incontriamo nell’Auditorium Giovanni Paolo II per una cena insieme con gustoso menù Umbro!

Dopo cena Monsignor Sergio Ubbiali concluderà il ciclo degli incontri “Se non oggi quando? Riflessioni sul presente.”

MENU’

Primo

Risotto al Montefalco rosso, guanciale e pecorino (adulti)
Pasta al Pomodoro (bambini)
 

Secondo

Friccò all’eugubina (adulti)
Crocchette di pollo (bambini)
 

Contorno

Patate arrosto con base cipolle (adulti)
Patate arrosto (bambini)
 

Dolce

Chiacchiere (per tutti)
 

Beveraggi

Acqua (per tutti)
Vino (adulti)
Coca cola (bambini)
Spumante (adulti)
 
Euro 15 adulti – 7,5 bambini
 
Per prenotare rivolgersi in segreteria – per famiglie con bambini anche alle catechiste – entro giovedì 02 Febbraio
 

Menù

Locandina

Pellegrinaggio in Terra Santa 2023

Pellegrinaggio in Terra Santa 2023

La parrocchia organizza un pellegrinaggio in Terra Santa dal 09 al 16 maggio 2023.

Tutti i dettagli organizzativi sono disponibili nel PROGRAMMA COMPLETO.

Le iscrizioni possono essere effettuate direttamente in segreteria parrocchiale oppure inviando una comunicazione all’indirizzo [email protected] effettuando il pagamento a mezzo bonifico alle seguenti coordinate:

PARROCCHIA SANTA MARIA NASCENTE – MILANO
BANCA INTESA SAN PAOLO
IT73 Q 03069 09606 100000119974

Il termine ultimo per le iscrizioni è domenica 12 febbraio 2023.

Per ulteriori informazioni contattare la segreteria parrocchiale [email protected]

Pomeriggio al doposcola

Pomeriggio al doposcola

Per venire incontro alle esigenze di molte famiglie del quartiere e per dare anche un concreto sostegno alla scuola, la parrocchia organizza un doposcuola destinato ai bambini della scuola primaria.

AIUTO COMPITI

Dal 9 novembre 2022 il mercoledì e il venerdì dalle 17.00 alle 18.30, quota di iscrizione annua 10,00 €
Per informazioni chiamare 333 340 5515

Per scaricare la locandina clicca qui.

Santa Teresa di Lisieux all’UNESCO

Santa Teresa di Lisieux all’UNESCO

Un bene diventa patrimonio dell’UNESCO quando viene considerato di “eccezionale valore universale” e riesce a soddisfare le condizioni di integrità e autenticità, con un adeguato sistema di tutela e di gestione. Secondo un aggiornamento effettuato a luglio 2021, la lista è composta da un totale di 1153 siti (di cui 896 beni culturali, 218 naturali e 39 misti) presenti in 167 stati del mondo. Oltre a questo, c’è anche un programma con il quale l’UNESCO intende onorare persone che hanno rappresentato una eccellenza nei campi della pace, dell’educazione, della scienza e della comunicazione. Per il biennio 2022-2023, il Consiglio ha deciso di celebrare in modo particolare quattro religiosi che sono stati proposti dai loro paesi d’origine: la giovane monaca di clausura Santa Teresa di Lisieux (Francese) dottore della Chiesa definita come “scienziata dell’amore”; Nerses il Grande (Armeno) vescovo e teologo conosciuto come “il Grazioso”, santo del XII secolo; Gregor Mendel (Cecoslovacco) biologo, matematico e monaco agostiniano, padre della genetica modera e Niccolò Copernico (Polacco) astronomo, matematico e presbitero. che ha promosso l’evidenza del sistema eliocentrico. Quattro personaggi che in modi diversi hanno contribuito in modo universale al bene dell’umanità e insieme sono espressione di un “genio” cristiano, simboleggiato in tutti e quattro dall’abito religioso che indossavano.

Ecco come l’Amore è diventato patrimonio dell’umanità

Maria Francesca Teresa Martin nasce il 2 gennaio 1873 ad Alençon, in Normandia (Francia), da Luigi Stanislao e Zélia Maria Guérin. La sua infanzia è segnata dalla morte della madre (28 agosto 1877). Il 15 novembre 1877, con le sorelle si trasferisce ai «Buissonnets», a Lisieux. L’ingresso al Carmelo della sorella Paolina, considerata da Teresa di Lisieux come sua seconda madre, suscita nel cuore della piccola «principessa» (appellativo datole dal padre) il desiderio di seguire le orme. L’8 maggio 1884, giorno della professione di Paolina, Teresa fa la sua prima comunione e il 14 giugno riceve la confermazione. Il 15 ottobre 1886 anche la sorella Maria entra nel Carmelo di Lisieux. Nella notte del Natale 1886, giunge per Teresa la «grazia della conversione».

In questa notte luminosa, Gesù … mi rendeva forte e coraggiosa. Mi rivestiva delle armi e, dopo quella notte benedetta, non fui più vinta in alcun combattimento, anzi … intrapresi, per così dire, una corsa da gigante.

La piccola Teresa di Lisieux aveva ritrovato la forza d’animo che avrebbe conservato per sempre (Ms A. 45r). La chiamata al Carmelo risuona sempre più forte nel cuore di Teresa, ma la sua giovane età costituisce un ostacolo, che sarà superato il 28 dicembre 1887. Il 9 aprile 1888, Teresa entra in convento. Ha 15 anni e 3 mesi!
Nei primi cinque anni di vita claustrale Teresa sperimenta «più spine che rose». Pur ritrovando le sorelle, Paolina e Maria, piega alla regola anche i suoi affetti. La corrispondenza con la sorella Celina rivela il suo animo segnato dalla sofferenza per la malattia mentale del padre. L’8 settembre 1890, festa della Natività di Maria, Teresa, dopo un periodo di grande aridità, compie la sua professione «inondata da un fiume di pace». Mentre la morte del padre (29 luglio 1894) la colpisce nel suo affetto di figlia, l’ingresso di Celina al Carmelo (14 settembre 1894) la colma di gioia. A 22 anni (1895), Teresa, su espresso ordine della sorella Paolina (Madre Agnese di Gesù), scrive ricordi della sua infanzia (Manoscritto A) e si offre spontaneamente all’Amore misericordioso del suo Signore. Nella notte del venerdì santo 1896 si manifesta la malattia, che segnerà per sempre la sua breve esistenza. Si apre per lei la prova più dura, che l’accompagnerà sino alla fine: la notte della fede. Nell’autunno 1896 redige il Manoscritto B indirizzato alla sorella Maria (suor Maria del Sacro Cuore).
All’inizio del giugno 1897, su richiesta di Madre Maria di Gonzaga, stende i suoi ricordi nel Manoscritto C e rivela il suo animo negli Ultimi colloqui. La sera del 30 settembre 1897, Teresa realizza la sua pasqua in un’estasi d’amore:

Non muoio, ma entro nella Vita

Ha 24 anni. Se tutto è compiuto, ora tutto ha inizio.
Teresa dal cielo incomincia a spargere «petali di rose» sulla terra, come tante grazie ottenute dal Signore per sua intercessione.
Nel 1910 si apre il processo canonico per la sua beatificazione. Il 29 aprile 1923 Teresa del Bambino Gesù e del Volto santo è dichiarata «beata» da Pio XI e «santa» il 17 maggio 1925. Dallo stesso pontefice il 14 dicembre 1927 è proclamata «patrona principale», al pari di Francesco Saverio, di tutti i missionari e delle missioni cattoliche. Il 19 ottobre 1997, da Giovanni Paolo II è proclamata «dottore» della Chiesa.

(di Don Fortunato Malaspina)

Nel cuore della Chiesa, mia madre, la mia vocazione è l’amore… Così sarò tutto!

… Compresi che la Chiesa ha un corpo composto di varie membra, ma che in questo corpo non può mancare il membro necessario e più nobile. Compresi che la Chiesa ha un cuore, un cuore bruciato dall’amore, Capil che solo l’amore spinge all’azione le membra della Chiesa e che, spento questo amore, gli apostoli non avrebbero più annunziato il Vangelo, martiri non avrebbero più versato il loro sangue. Compresi e conobbi che l’amore abbraccia in sé tutte le vocazioni, che l’amore è tutto, che si estende a tutti i tempi e a tutti luoghi, in una parola, che l’amore è eterno … La mia vocazione è l’amore.
Si, ho trovato il mio posto nella Chiesa, e questo posto me lo hai dato tu, o mio Dio.

(Dall’Autobiografia di santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo)

In una intervista, Padre Olivier Ruffay, rettore del santuario di Lisieux ha spiegato che: “Santa Teresa di Gesù Bambino era una educatrice delle sue sorelle, e in particolare delle novizie, cui voleva insegnare la libertà interiore per rispondere meglio alla chiamata del Signore. Questa dimensione educativa è molto evidente nei suoi manoscritti e nella sua corrispondenza”.

Una piccola via “maestra”

Una Santa carmelitana, dottore della Chiesa, con influenza mondiale: questo è un messaggio veramente sorprendente e straordinario che il cielo ci sta dando. Quel cielo che anche da piccola Teresa guardava e ce ne racconta nel Manoscritto A: « … Era con piacere che vedevo Papà venirci a prendere; tornando guardavo le stelle che scintillavano dolcemente e quella vista mi affascinava … C’era soprattutto un gruppo di perle d’oro che osservavo con gioia pensando che aveva la forma di una T … lo facevo vedere a Papà dicendogli che il mio nome era scritto nel Cielo e poi, non volendo vedere niente della brutta terra, gli chiedevo di guidarmi. Allora, senza guardare dove mettevo i piedi, stavo con la testolina per aria senza stancarmi di contemplare il cielo stellato! … » Due mesi prima di morire (17 luglio 1897), nell’ultima lettera a sua sorella Leonia, scriverà: “Voglio passare il mio Cielo a fare del bene sulla terra”

… il suo cammino non è finito!

Francesco di Assisi – 800 anni e non li dimostra

Francesco di Assisi – 800 anni e non li dimostra

Alcuni scienziati hanno condotto recentemente un’indagine, chiedendo quali caratteristiche deve avere il viso di una persona per piacere di più, per poter essere considerata attraente e bella. La risposta? Dev’essere giovane, sano, simmetrico, deve assomigliare ad altri volti (deve essere “medio”), proporzionato, deve avere un buon colorito ed essere senza rughe.
Se guardiamo le statistiche dei follower dei social media, vedremo che in qualche modo confermano l’esito dell’indagine di cui sopra. Prendiamo la persona X, facciamo la somma dei follower che la “seguono” sulle principali piattaforme dei social media (Twitter, YouTube, Facebook, Instagram, TikTok). Vediamo chi è seguito di più, chi attira più l’attenzione. Qualche premio Nobel di fisica? Il presidente degli Stati Uniti? Papa Francesco?
No, la persona più seguita del mondo, con il numero più grande di follower è Cristiano Ronaldo. Al secondo posto Justin Bieber e al terzo Ariana Grande. Poi abbiamo Selena Gomez, Taylor Swift, Dwayne Johnson, Katy Perry, ecc. Immagino che a tanti di noi alcuni di questi nomi non dicano niente, forse apparteniamo a un’altra generazione. Basta sapere che l’attrazione data da ciò che è giovane, sano e pieno di vita, viene confermata. I follower seguono chi è bello, giovane, pieno di forza.

Chissà come uscirebbe da un simile studio sulla bellezza san Francesco d’Assisi? Tommaso da Celano scrive: «Era uomo facondissimo, di volto gioviale, di aspetto benigno, […] testa regolare e rotonda, il viso un po’ ovale e proteso, fronte piana e piccola, occhi neri, di misura normale e pieni di semplicità, capelli pure oscuri, sopracciglia diritte, naso giusto, sottile e diritto, orecchie dritte ma piccole, tempie piane, lingua mite, bruciante e penetrante, voce robusta, dolce, chiara e sonora, denti uniti, uguali e bianchi, labbra piccole e sottili, barba nera e rada, […] pelle delicata, magro». Bello? Meno bello? Una cosa è certa: aveva tantissimi follower! Almeno questa è la sensazione che dà frate Masseo. In un famoso colloquio, registrato nelle pagine dei Fioretti, chiede a Francesco: «Perché a te tutto il mondo viene dirieto, e ogni persona pare che desideri di vederti e d’udirti e d’obbidirti? Tu non se’ bello uomo del corpo, tu non se’ di grande scienza, tu non se’ nobile; onde dunque a te che tutto il mondo ti venga dietro?».
Anche oggi c’è chi dichiara di essere un follower di san Francesco. Il Pontefice sceglie il nome «Francesco», usa le parole del Poverello per intitolare le sue encicliche (Laudato si’, Fratelli tutti). Tanta gente va ad Assisi in pellegrinaggio. Il Santo d’Assisi viene scelto come patrono, come protettore delle persone, delle istituzioni, degli eventi.
Come mai Francesco ancora attira, attrae, e «tutto il mondo gli viene dietro»? Certamente, la bellezza esteriore non può costituire la risposta a tali domande. Immagino che perderebbe oggi ogni confronto sia con Cristiano Ronaldo, sia con Justin Bieber, sia con Dwayne Johnson. La bellezza di san Francesco deve essere nascosta altrove.
Forse si cela nel modo in cui ha vissuto, ciò che prima o poi anche a noi toccherà di vivere: sofferenza, malattia, morte? Forse nel modo in cui ha cercato il senso della vita o ha affrontato le sue crisi e i momenti bui o ancora nel modo in cui si è lasciato trasportare nell’estasi della preghiera? Forse nel modo in cui rimaneva stupito davanti alla storia della salvezza e alla bellezza del creato?

Ecco, davanti a noi un’occasione unica per riflettere su dove è nascosta la sua bellezza, su come mai porta così bene le sue 800 primavere. Infatti, sono davanti a noi gli anni che marcano gli ottavi centenari della storia di san Francesco d’Assisi: un’occasione unica per pensare, meditare, contemplare e rivivere i momenti più importanti della sua storia.
I Ministri generali della Famiglia Francescana hanno pensato che sarebbe stato bello vivere questo momento insieme, come famiglia radunata intorno al padre, al serafico padre. Nella lettera sul lancio dei lavori di preparazione del Centenario francescano hanno scritto:

Gli anni che andiamo vivendo sono segnati dalla memoria di passaggi importanti del cammino di vita di san Francesco nel suo ultimo tratto. In particolare dal 2023 al 2026 ricorderemo quello che ci piace chiamare un unico Centenario francescano che, intorno all’Anno Santo del 2025, comprende le tappe degli 800 anni della Regola bollata, del Natale di Greccio (2023), delle Stimmate (2024), del Cantico delle creature (2025), della Pasqua di Francesco (2026). Vuole essere un Centenario articolato e celebrato in diversi centenari.
Questa scansione sembra offrire a tutti noi la possibilità preziosa di fare una memoria viva e provocante del carisma evangelico che lo Spirito ha suscitato nella Chiesa attraverso san Francesco.
Vogliamo vivere in profonda comunione come Famiglia questo Centenario francescano, in tutti i Paesi e i contesti del mondo in cui siamo presenti.

La grande macchina del Centenario è partita. C’è chi penserà ad organizzare eventi a livello nazionale, c’è chi si preoccuperà di preparare mostre, c’è chi pubblicherà studi, c’è chi progetterà pellegrinaggi. È nelle vostre mani il primo dei cinque opuscoli con i quali si vuole accompagnare questo Centenario. Tra i vari modi di viverlo c’è anche questo: conoscere san Francesco un po’ di più, stringere un’amicizia più forte con lui.
L’uomo diventa ciò che guarda. Da qui un augurio: che la contemplazione della storia di san Francesco regali a noi un po’ della bellezza e della saggezza che il Poverello ha vissuto ne «i passaggi più importanti del cammino di sua vita nel suo ultimo tratto». Prima o poi toccherà anche a noi di viverli. Che san Francesco preghi per noi affinché possiamo viverli nella maniera più bella ed attraente. Perché anche questa bellezza conta e merita tanti follower.

fr. Tomasz Szymczak OFMConv

Segretario della Conferenza della Famiglia Francescana