Alcuni scienziati hanno condotto recentemente un’indagine, chiedendo quali caratteristiche deve avere il viso di una persona per piacere di più, per poter essere considerata attraente e bella. La risposta? Dev’essere giovane, sano, simmetrico, deve assomigliare ad altri volti (deve essere “medio”), proporzionato, deve avere un buon colorito ed essere senza rughe.
Se guardiamo le statistiche dei follower dei social media, vedremo che in qualche modo confermano l’esito dell’indagine di cui sopra. Prendiamo la persona X, facciamo la somma dei follower che la “seguono” sulle principali piattaforme dei social media (Twitter, YouTube, Facebook, Instagram, TikTok). Vediamo chi è seguito di più, chi attira più l’attenzione. Qualche premio Nobel di fisica? Il presidente degli Stati Uniti? Papa Francesco?
No, la persona più seguita del mondo, con il numero più grande di follower è Cristiano Ronaldo. Al secondo posto Justin Bieber e al terzo Ariana Grande. Poi abbiamo Selena Gomez, Taylor Swift, Dwayne Johnson, Katy Perry, ecc. Immagino che a tanti di noi alcuni di questi nomi non dicano niente, forse apparteniamo a un’altra generazione. Basta sapere che l’attrazione data da ciò che è giovane, sano e pieno di vita, viene confermata. I follower seguono chi è bello, giovane, pieno di forza.
Chissà come uscirebbe da un simile studio sulla bellezza san Francesco d’Assisi? Tommaso da Celano scrive: «Era uomo facondissimo, di volto gioviale, di aspetto benigno, […] testa regolare e rotonda, il viso un po’ ovale e proteso, fronte piana e piccola, occhi neri, di misura normale e pieni di semplicità, capelli pure oscuri, sopracciglia diritte, naso giusto, sottile e diritto, orecchie dritte ma piccole, tempie piane, lingua mite, bruciante e penetrante, voce robusta, dolce, chiara e sonora, denti uniti, uguali e bianchi, labbra piccole e sottili, barba nera e rada, […] pelle delicata, magro». Bello? Meno bello? Una cosa è certa: aveva tantissimi follower! Almeno questa è la sensazione che dà frate Masseo. In un famoso colloquio, registrato nelle pagine dei Fioretti, chiede a Francesco: «Perché a te tutto il mondo viene dirieto, e ogni persona pare che desideri di vederti e d’udirti e d’obbidirti? Tu non se’ bello uomo del corpo, tu non se’ di grande scienza, tu non se’ nobile; onde dunque a te che tutto il mondo ti venga dietro?».
Anche oggi c’è chi dichiara di essere un follower di san Francesco. Il Pontefice sceglie il nome «Francesco», usa le parole del Poverello per intitolare le sue encicliche (Laudato si’, Fratelli tutti). Tanta gente va ad Assisi in pellegrinaggio. Il Santo d’Assisi viene scelto come patrono, come protettore delle persone, delle istituzioni, degli eventi.
Come mai Francesco ancora attira, attrae, e «tutto il mondo gli viene dietro»? Certamente, la bellezza esteriore non può costituire la risposta a tali domande. Immagino che perderebbe oggi ogni confronto sia con Cristiano Ronaldo, sia con Justin Bieber, sia con Dwayne Johnson. La bellezza di san Francesco deve essere nascosta altrove.
Forse si cela nel modo in cui ha vissuto, ciò che prima o poi anche a noi toccherà di vivere: sofferenza, malattia, morte? Forse nel modo in cui ha cercato il senso della vita o ha affrontato le sue crisi e i momenti bui o ancora nel modo in cui si è lasciato trasportare nell’estasi della preghiera? Forse nel modo in cui rimaneva stupito davanti alla storia della salvezza e alla bellezza del creato?
Ecco, davanti a noi un’occasione unica per riflettere su dove è nascosta la sua bellezza, su come mai porta così bene le sue 800 primavere. Infatti, sono davanti a noi gli anni che marcano gli ottavi centenari della storia di san Francesco d’Assisi: un’occasione unica per pensare, meditare, contemplare e rivivere i momenti più importanti della sua storia.
I Ministri generali della Famiglia Francescana hanno pensato che sarebbe stato bello vivere questo momento insieme, come famiglia radunata intorno al padre, al serafico padre. Nella lettera sul lancio dei lavori di preparazione del Centenario francescano hanno scritto:
Gli anni che andiamo vivendo sono segnati dalla memoria di passaggi importanti del cammino di vita di san Francesco nel suo ultimo tratto. In particolare dal 2023 al 2026 ricorderemo quello che ci piace chiamare un unico Centenario francescano che, intorno all’Anno Santo del 2025, comprende le tappe degli 800 anni della Regola bollata, del Natale di Greccio (2023), delle Stimmate (2024), del Cantico delle creature (2025), della Pasqua di Francesco (2026). Vuole essere un Centenario articolato e celebrato in diversi centenari.
Questa scansione sembra offrire a tutti noi la possibilità preziosa di fare una memoria viva e provocante del carisma evangelico che lo Spirito ha suscitato nella Chiesa attraverso san Francesco.
Vogliamo vivere in profonda comunione come Famiglia questo Centenario francescano, in tutti i Paesi e i contesti del mondo in cui siamo presenti.
La grande macchina del Centenario è partita. C’è chi penserà ad organizzare eventi a livello nazionale, c’è chi si preoccuperà di preparare mostre, c’è chi pubblicherà studi, c’è chi progetterà pellegrinaggi. È nelle vostre mani il primo dei cinque opuscoli con i quali si vuole accompagnare questo Centenario. Tra i vari modi di viverlo c’è anche questo: conoscere san Francesco un po’ di più, stringere un’amicizia più forte con lui.
L’uomo diventa ciò che guarda. Da qui un augurio: che la contemplazione della storia di san Francesco regali a noi un po’ della bellezza e della saggezza che il Poverello ha vissuto ne «i passaggi più importanti del cammino di sua vita nel suo ultimo tratto». Prima o poi toccherà anche a noi di viverli. Che san Francesco preghi per noi affinché possiamo viverli nella maniera più bella ed attraente. Perché anche questa bellezza conta e merita tanti follower.
fr. Tomasz Szymczak OFMConv
Segretario della Conferenza della Famiglia Francescana